Fasi e tecniche delle nostre lavorazioni



Giorgio Carmagnani

La Lucidadura del Legno

Il classico sistema di lucidatura del legno con vernici alla gommalacca o a tampone sui mobili, vanta un’origine abbastanza antica, infatti si ritiene che i primi lavori di tal natura siano stati eseguiti in Francia verso la metà del XVIII secolo, cioè verso la fine del regno di Luigi XV.

La storia della Lucidatura a Stoppino



Da quell’epoca la verniciatura a tampone ha mantenuta incontrastata la sua priorità rispetto a tutti gli altri metodi esistenti.

Ancor oggi, malgrado in questi ultimi tempi con l’arrivo delle vernici cellulosiche, abbia ceduto il passo ad altri sistemi più rapidi e quindi meno costosi, è largamente applicata poiché, ancorché richieda molto lavoro e molto tempo, è pur quella che dà i migliori risultati quando viene eseguita secondo le regole dell’arte classica.

Applicata ai mobili tanto comuni che di lusso, ne aumenta assai il valore ed il pregio artistico facendo spiccare ed avvivando la ricchezza delle tinte ed il grazioso effetto delle marezzature dei legni, di cui essi sono costituiti.

Ancora oggi si può trovare questa veridicità in alcuni musei o mostre di arte antica, dove pregevoli esemplari di mobili antichi, soprattutto dell’epoca Luigi XV, portano ancor sovente quella patina, quel vestito, quella lucentezza, che conserva e conferma come la lucidatura a stoppino nel tempo sia il miglior sistema di verniciatura adottato.
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La Gomma Lacca cosé e da Dove viene



La gommalacca è una resina organica secreta da un piccolo insetto, Tachardia lacca (ma ha molti sinonimi), della famiglia della Cocciniglie, alla quale è imparentata; per intendersi, la famiglia dei più comuni afidi.

Questo insetto vive su una varietà di piante indigene del subcontinente indiano e regioni limitrofe.

Per proteggersi, l'insetto produce una sostanza resinosa con la quale si crea una specie di scudo, di colore rosso violaceo scuro, chiamata lac.

Lo scudo, o placca, è il materiale grezzo da cui si ricava la gommalacca ed è chiamato sticklac per indicare che contiene, oltre alla resina, anche rimasugli vegetali e dell'insetto stesso.

In origine la raccolta e lavorazione della gommalacca non era per la resina, bensì per la sostanza colorante che dà alla resina il suo caratteristico colore. La tintura veniva estratta dallo sticklac durante il primo lavaggio, che è anche la prima lavorazione necessaria all'estrazione della resina.

La tintura rimase una mercanzia di valore fino a metà ottocento, quando il chimico inglese Perkins sintetizzò la prima anilina, il primo colorante artificiale della storia. La prima notizia sull'uso della gommalacca come vernice per legno appare già nel 1590 in un'opera di uno scrittore inglese, inviato in India per descriverne i luoghi, gli usi e i costumi.

Egli descrive come i tornitori Indiani di suppellettili domestiche applicassero la gommalacca strusciandone un blocco sull'oggetto in legno ancora sul tornio, così che il calore prodotto dall'attrito la sciogliesse, facendola penetrare nelle fibre del legno.

Quando la gommalacca così applicata raggiungeva la giusta quantità, il tornitore rifiniva il pezzo strusciando paglia o altre fibre vegetali, lucidandolo alla perfezione.

In Occidente fin dal '600 (chi si può dimenticare il segreto di Stradivari per i suoi violini?), l'uso della gommalacca come vernice per mobili non prese comunque piede su larga scala fino agli inizi dell'800, quando rimpiazzò quasi completamente gli altri metodi, a cera o con olii. Rimase la finitura più diffusa fino agli anni '20 e '30, quando fu rimpiazzata dalla lacca alla nitrocellulosa.
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Come Lavoriamo



Il nostro lavoro principalmente segue due tipi di clientela, commerciante oppure privato. Solitamente il commerciante si incarica del trasporto e del ritiro finale, mentre al singolo cliente viene offerto un servizio completo che parte da una consulenza e il ritiro del mobile fino alla riconsegna dello stesso a domicilio.

Si inizia sempre da una stima dell’epoca e dall’intervento che si vuole applicare, in base alle esigenze, sia del cliente che del mobile, valutando gli interventi anche secondo la disponibilità economica o le risorse disponibili.

Gli interventi possono variare: da una lucidatura di conservazione, dove si ripristina la patina senza intervenire radicalmente, a una lucidatura completa da grezzo, dove si è intervenuti con un restauro completo, piuttosto che con una levigatura al grezzo dove si dovranno effettuare molteplici passaggi, prima di arrivare ad un prodotto finale di pregio e di qualità.

Tutto questo, per essere applicato correttamente, deve essere associato ad alcuni elementi fondamentali, come il cotone grezzo, per le sue proprietà di struttura e assorbimento, la cera d’api, per una buona conservazione, e il tempo di lavorazione, che va rispettato per l’essiccazione naturale della vernice.(gommalacca)

Tanta teoria e pratica sono alla base di questo antico mestiere, ancora oggi tutti le nostre lavorazioni vengono fatte a mano, dalla levigatura alla lucidatura finale con il tampone. Certamente la passione accompagna da sempre i giorni ed il tempo di saper aspettare, mentre l’innovazione rende visibile al mondo chi ancora si occupa di questa antica arte.
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